Lepora; Lepore; Lepori

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Pubblicato Mercoledì, 17 Settembre 2014 07:53
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LEPORA; LEPORE; LEPORI:

(di Ettore Rossoni): "Lepora è specifico dell'area vercellese, biellese, di Alice Castello in particolare; Lepore è diffuso in tutta la penisola, soprattutto al sud in Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata; Lepori è diffuso in Sardegna, Toscana settentrionale e Lazio; Leporini, molto raro, ha un ceppo nel pisano ed uno nel cosentino; Lepre ha un ceppo friulano ed uno nel napoletano; Lepri è tipico della fascia che comprende il bolognese, la Toscana, il riminese, il pesarese, l'Umbria ed il Lazio.

Dovrebbero tutti derivare  dal nome medioevale Lepus, Leporis o dalla sua forma successiva Lepre o anche da soprannomi originati da caratteristiche fisiche dei capostipiti. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio in Piemonte nell'area del feudo di Oglianico, dove già nella seconda metà del 1300 si rilevano registrazioni riguardanti una famiglia Lepora. (di Vittorino Lepore): dal latino lepus-lèporis (lepre), oppure, anche se improbabile, da lepor-lepòris (grazia, eleganza, gentilezza, signorilità). Diffuso nella fascia da Napoli a Bari e a Gemona del Friuli e nei paesi vicini. L'origine del cognome nelle due zone di diffusione, è quasi sicuramente diversa. Per la zona di Gemona, in un documento del Patriarca di Aquileia Nicolò di Lussemburgo, nel 1352  viene nominato tale "Petrus quondam Venturini cives Terrae de Glemona" (Pietro figlio del fu Venturino). Il Venturino è con buona probabilità da individuare in Venturinus da Monza giunto a Gemona nel 1291 o in Venturinus da Como giunto nel 1293, al seguito del Patriarca di Aquileia Raimondo della Torre, milanese.  In un atto notarile (patto dotale) del 1373 viene nominato: "Venturinus dictus Lyeur" (lepre in friulano) che sposa Betta figlia di Cuminuzza quondam Vuarentussio. I discendenti del Venturinus Lyeur sono indicati per un certo periodo come "Filius quondam Venturini" (figlio del fu Venturino), poi vengono indicati come "Filius Leporis" (figlio del Lepre).  Nel Quattrocento il "cognome" Venturini scompare da Gemona e ricompare solo nel 1592 proveniente da Osoppo (un paese vicino a Gemona). Si può comunque ritenere che i Lepore e i Venturini di Gemona abbiano una comune origine. Per tutto il Quattrocento e nella prima metà del Cinquecento, veniva variamente scritto nei documenti: Lier, Lieuro, Yeur, Hiieur, Jeur, o tradotto in latino Leporis, de Lepore, a Lepore, Lepore. All'inizio del 1600, una delle famiglie dei Lepore viene indicata come Leporini All'inizio del 1700 questa famiglia si estingue. Nei paesi della Carnia, a Nord di Gemona, si afferma invece il cognome Lepre, dalla traduzione diretta in italiano, dopo il Concilio di Trento, della parola friulana Jeur. Per quanto riguarda l'origine del cognome nella zona tra Napoli e Bari possiamo citare il Chronicon Beneventanum (1102-1140 d.C.) di Falcone di Benevento: "Anno millesimo centesimo trigesimo tertio Dominicae Incarnationis [1133.14.15] Ioannem quidem de Lepore, virum nefandae memoriae, prefati Crescentii fautorem, capite verso in foveam mergi precepit, et pedibus in altum levatis, heu miser, vitam inaudita morte finivit!". Un'altra origine la troviamo forse nella storia della Baronia di Posada e del Giudicato di Arborea, nel trattato di pace del 1388 tra Eleonora d'Arborea e Giovanni I° d'Aragona, dove viene citato come mediatore il gavoese "Bernardu Lepore (o Leporo)", che ottenne da Eleonora per riconoscenza alcune agevolazioni fiscali per Gavoi, oltre ad un alto patronato della Giudicessa, con denaro, per l'istituzione di una corsa di cavalli che poi sarebbe proseguita sino ai nostri giorni (oggi "su Palu", nella sagra della Madonna d'Itria, nelle campagne di Gavoi). I gavoesi ne ottennero anche una sorta di patente di commercio, un salvacondotto generalizzato che avrebbe consentito loro in seguito di sviluppare l'attività dei celebri Zillonargios, venditori ambulanti di selle, sproni, orbace, che presto tutta l'Isola avrebbe conosciuto. Il Bernardu Lepore, dopo aver presieduto anche alla firma del trattato di pace, si sarebbe poi trattenuto a corte; da lui avrebbe avuto origine la stirpe dei conti Lepore (forse sedicenti tali), in  seguito trasferitisi nel Continente a Napoli. Il loro stemma era contraddistinto da: "verde con banda d'argento, giglio d'oro in capo e rosa rossa in punta". Per l'intera storia e Genealogia dei Lepore a Gemona vedi: http://digilander.libero.it/vlepore47".

LEPORE; LEPORI; LEPURI; LEPRE; LEPRI;; LEPPORI: Lepore è in 667 Comuni italiani, di cui 4 In Sardegna: Maracalagonis 3, Palmas Arborea 3, etc.

Lepori lo troviamo in 190 Comuni d’Italia, di cui 56 in Sardegna: Cagliari 76, Quartu 53, Castelsardo 49, etc.

Lepuri è in 8 Comuni italiani, di cui 7 in Sardegna: Sestu 6, Quartu 6, etc.

Leppori è in 6 Comuni d’Italia, di cui 2 in Sardegna: Quartu 6, Dolianova 3.

Lepre è in 183 Comuni italiani, di cui 1 in Sardegna: Sassari con un nucleo familiare;

Lepri è in 295 Comuni italiani, di cui 3 in Sardegna: Sassari 9, Alghero 5, Stintino con un nucleo familiare.

Nelle carte medioevali della Sardegna troviamo il cognome in diverse uscite. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE, del 1388, troviamo: Lepori Bernardus (suddetto), sindicus, actor ac procurator Barbagie Ollolà et Curatorie Agustis (vedi app. I^11); Lepori Ogitto, jurato ville Sancto Haeru, odierno San Vero (Contrate Partis de Milis) (vedi app. I^18); Lepori Petro, jurato ville Septem Fontanis, distrutto: Siete Fuentes – I conti di Siete Fuentes prendevano titolo sotto il governo spagnolo. Castri Montis de Verro (vedi app. I^9); Leppori Petro, ville Meana, odierno Meana. Mandrolisay o Barbagia di Belvì, (vedi app. I^25). Sempre nel testo di Pasquale Tola, CDS, al II° Vol. relativamente all’anno 1410, 31 marzo, tra i 557 homines, che giurarono fedeltà al re ragonese, in nome e per conto di Leonardo Cubello, ci sono anche De Lepor Valore e Nichola Lepore (vedi app. III^ anno 1410 31 marzo).

Nel testo di Giovanni Francesco Fara, “De Rebus Sardois III”, al capitolo Ioannes Rex, relativamente all’anno 1388 è nominato il suddetto Bernardus Lepori, sottoscrittore appunto della Petizione di Eleonora d’Arborea, LPDE, per l’Encontrada della Barbagia di Ollolai e la Curatorìa di Aùstis ( Bernardus Leporus pro encontrata Barbariae Ollolae et Curatoria Agustis).

Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo, al capitolo 284, è nominato, in uno scambio di servi (tramutu), Leppore Gosantine, servo in Scanu: Tramutai (registra il priore Atto, del monastero di S. Nicola) cun Gosantine de Thori de Curcas, cum boluntade dessa muiere Anna, fiia de donnu Petru de Serra, fiiu de donnu Dorbeni. Isse deitimi latus (la metà del servizio) de Ythocor Thule et ego deili latus de Gosantine Leppore, fiiu de Petru (Leppore) Biote, etc.

 

 

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