Massidda

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Pubblicato Sabato, 27 Settembre 2014 11:26
Scritto da Super User
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MASSIDDA:

massidda o massìlla nelle parlate del centro nord è la mascella, ganascia, guancia; dal latino maxilla. In Campidano usiamo generalmente il termine "barra", con gli stessi significati di massidda.

Barra viene dal catalano “barra” e non ha riscontro in latino, bensì in greco (vedi il cognome Barra).

Il cognome potrebbe designare  una persona (il capostipite) per le sue caratteristiche fisiche, ad esempio dalle mascelle solide, robuste o più probabilmente per il suo carattere forte, come il corrispondente Campidanese homini de bàrra, barròsu: home de barra, barroso, in catalano.

Il cognome Massidda è presente nelle carte medioevali della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, troviamo: Massidda Maniele, jurato (collaboratore del sindaco, guardia giurata) ville Orani, odierna Orani. Curatorie Dore (vedi app. 12).

Nel Condaghe di San Pietro di Silki, CSPS, XI, XIII secolo, al capitolo 96 troviamo un certo Massilla Gosantine: (si tratta di un acquisto – compòru) > Ego apatissa Thedora comporailis assos homines de Tigesi, et a liveros et a servos, su saltu de Puthuruiu. Ave termen d’agitu de Seuni…Aterminande pupillos de su saltu…(segue l’elenco) dei nomi, tra cui Gosantine Massilla. Al capitolo 400, sempre del CSPS, troviamo Comita Massilla e sos fiios, coinvolti, come servi, in una partizione: > Ego Comita de Serra Pirella, armentariu (amministratore) de Santu Petru de Silchi, parthivi (ho diviso) homines (servi) cum boluntade de donna Thedora, Apatissa de Silchi, cun donnu Comita de Serra su d’Ithir, fiiu de donnikellu Mariane (Mariane II° figlio di Comita di Torres > con Mariane II° siamo intorno ai primi decenni del 1220 – XIII° secolo), ad boluntade de pare, parthinde ego ete levande isse. Levait isse proparte sua ad Comita Massilla et assos fiios, cun parthone issoro(con la loro parte). Et ego levai (ho preso) pro Santu Petru de Silchi, pro parte sua , ad Gantine Masilla et assos fiios suos, cun parthone issoro, etc.

Nella storia ricordiamo Massidda Antonio Martino, di Santulussurgiu. Visse in epoca sabauda del Regno di Sardegna. Apparteneva ad una nobile famiglia di quel centro. Ospitò a casa sua il rivoluzionario Giommaria Angioy e aderì alla sua causa. Fallito il tentativo dell’Angioy, continuò con alcuni suoi compagni, clandestinamente, la lotta antifeudale. Fu considerato uno dei capi della rivolta e messo al bando. Ottenne il perdono previsto dal “pregone” del 9 giugno 1796. dovette però recarsi ad Oristano e fu messo sotto sorveglianza 24 ore su 24. Fu poi uno dei capi della rivolta di Santulussurgiu del 1800, ed in seguito al fallimento riparò in Corsica. In seguito fu graziato, insieme ad altri 17 latitanti (Di. Sto. Sa. di F. C. Casula).

Attualmente il cognome Massidda è presente in 124 Comuni Italiani, di cui 54 in Sardegna: Cagliari 186, Monserrato 163, Sassari 68, Sant’Antioco 45, Quartu 44. etc.

 

 

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