il primo è presente in 242 Comuni, di cui 94 in Sardegna: Cagliari 271, Serramanna 158, Gesturi 115, etc.

Il secondo è presente in 81 Comuni d’Italia, di cui 37 in Sardegna: Nuoro 65, Abbasanta 48, Norbello 39, etc.

Non sappiamo con esattezza né che cosa significhino né da dove provengano. Potrebbero avere in comune significato ed etimo, ma non è detto. In lingua sarda esiste il termine sa camèdda, che è l’arco del giogo dei buoi; dal latino camella.

C’è un altro vocabolo, da cui potrebbe derivare, mèlla, nella espressione: faghere o fai  mella = fare impressione, sensazione; dallo spagnolo mella, con lo stesso significato. Medde potrebbe derivare da melle, nel significato di miele (vedi Melle). Nella lingua sarda la doppia elle muta spesso in doppia d: villa > vidda > bidda; molle > modde; valle > badde; etc. Per ora non sappiamo altro.

I cognomi Medda e Medde, sono documentati nelle carte medioevali della lingua e della storia della Sardegna.  Tra i firmatari della Pace di Eleonora del 1388, figurano: Medda Gantino, ville Selluri: Sanluri (vedi app. I^29); Mede Nicolao, ville Oltai: odierna Olzai. Barbagie Ollolai et Curatorie Austis (vedi app. I^11); Mella Sisinnio, ville Ecclesiarum: Iglesias (vedi app. I^28). 

 

Nei Registri Parrocchiali di Gonnosfanadiga, nell'elenco dei bimbi battezzati dal 1831 al 1844 e quindi appena nati, figurano i seguenti Medda: Sisinnio, Maria Luigia, Barbara, Pasquale, Giovanni Antonio, Francesco e Nicolò, tutti figli di Medda Antioco e di Vacca Rosa di Guspini. Figurano poi, nel Registro dei defunti,  Medda Giuseppe, morto a 70 anni nel 1849 e Medda Antonia morta a 70 anni nel 1854.

 

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