Paulis

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Pubblicato Venerdì, 17 Ottobre 2014 08:52
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PAULIS:

padùlis per palùdis latina (metatesi): palude, luogo paludoso, acquitrino.

Paùli, paùlis e paùis, sono toponimi frequenti, in tutta la Sardegna. Diversi centri abitati, scomparsi e non, portano questo nome:

1) > Paùlis, abitato scomparso, ubicato tra Uri e Ittiri. Fu paese medioevale, villa (bidda), appartenente alla Curadorìa di Coros, nel regno giudicale di Torres; passò poi al Regno catalano - aragonese di Sardegna. Fu abbandonato, presumibilmente alla fine de XIV° secolo, in seguito alle continue guerre tra il Regno di Sardegna e il regno giudicale di Arborea;

2) > Paùli Arbaréi, centro abitato, un tempo detto Paùi Sitzànus, dal più antico centro Sisalmus. Come villa (bidda) medioevale appartenne alla Curadorìa di Marmilla, nel regno giudicale di Arborea - i rappresentanti di Paùli parteciparono alla effimera Pace di Eleonora del 1388 - Contrate Marmille (verdi app. I^22). Dopo la sconfitta del giudicato d'Arborea, nella battaglia di Sanluri  - sa battalla -(30 giugno 1409) passò al regno catalano aragonese di Sardegna. Il 23 giugno del 1927 fu aggregato al Comune di Lunamatrona; nel 1950 divenne nuovamente autonomo. Oggi Pauli Arbaréi è un piccolo Comune di 653 abitanti della nuova Provincia del Medio Campidano - VS -;

3) > Paùli Gerrei, oggi San Nicolò Gerrei, paese di 977 abitanti della provincia di Cagliari;

4) > Paulilàtino: il toponimo deriverebbe, secondo l'ipotesi dello studioso Giovanni Spano (Vocabolario Sardo Geografico Patronimico ed Etimologico) da Palus a Latere =  costruito al lato della palude. Da qui si può senz'altro ritenere che si trattasse di una villa o un oppidum romano. Ma non dimentichiamo che nel suo territorio si erge il tempio nuragico a pozzo di Santa Cristina, uno dei più caratteristici della civiltà nuragica, che, tra l'altro, era ritenuto luogo sacro di raccolta per tutti gli abitanti dei centri vicini. In periodo medioevale fu villa (bidda) appartenente alla Curadorìa di Guilcièr, nel regno giudicale di Arborea. I rappresentanti di Paulilatino parteciparono alla corona di Curadorìa per la Pace di Eleonora del 1388: Contrate Partis de Guilcier (Ghilarza,  vedi app. I^16). Oggi (2014) Paulilatino è paese di 2517 abitanti e fa parte della provincia di Oristano. Il tempio di Santa Cristina è  meta di tantissimi visitatori, turisti e studiosi di archeologia (vedi nel Web : Il Santuario Nuragico di Santa Cristina). Oltre a questi su elencati vi sono nel territorio dell'isola numerosi altri centri e località che portano il nome di Paulis.

E' presente come cognome nelle carte antiche della storia e della lingua della Sardegna, nelle quali è sempre  preceduto da « de » ad indicare la provenienza. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, figurano: Pahulis (de) Furado, ville Telluri, Selluri - Sedduri - Seddori: odierno Sanluri (vedi app- I^29); Paulis (de) Nicolao, ville Mahara, Mahara - Barbaraquesa .Arbarei -  Villamar. Contrate Marmille); Paulis (de) Thoma, jurato (guardia giurata, collaboratore del majore - sindaco) ville de Paingionis, Pavigionis, oggi Pabillonis, Contrate Montis Regalis (vedi app. I^6); Paulis (de) joanne, jurato ville Lunamadrona, odierno Lunamatrona. Contrate Marmille); Paulis(de) Joanne, majore (sindaco, amministratore di giustizia) ville Solarussa,  odierno Solarussa. Campitani Majoris (vedi app. I^21). Pahulis(de) Furado, ville Selluri (vedi app. I^29).

Nel condaghe di San Pietro di Silki, XI°, XIII° secolo, lo troviamo come toponimo e come  cognome nella variante Padule: al capitolo 349 è nominata la località Padule de Kerketu (Kerki è il nome di un villaggio scomparso i cui resti si trovano in agro di Usini); in una lite per il possesso della servitù,  nella quale sono coinvolti il monastero di San Pietro e donna Muscu de Laccon. Al capitolo 191, sempre del CSPS è nominata la località Padule de Vaccas, in una donazione (postura) a San Pietro di donna Justa de Serra; al cap. 340 troviamo Comita de Padules, coinvolto come testimone in una spartizione di servi (de servos): > Gavini Pelle e Marcusa Pelle coiuves (coniugi) furun; Gavini fuit intregu (per l’intero servizio) de sca. Maria de Cotronianu (Santa Maria di Codrongianus) e Marcusa fuit de scu. Gaviniu. Fekerun .iiij. fiios, etc. Tra i testes, c’è Comita de Padules. Al cap. 273 è nominato Dorgotori de Padules, coinvolto direttamente in una lite (kertu) per il possesso della servitù: Kertai (Ego Massimilla apatissa de scu. Petru de Silki) cun Petru Furca  e cun Gavini Papis (vedi il cognome Papi) > ponendevilos su piscopu suo a kertare e cun Dorgotori de Padules  e cun su camaralingu de Saccaria (amministratore della chiesa di S. Trinità di Saccargia), etc.

Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, CSMB, XI°, XIII° secolo, abbiamo:  De Padùle (o Paùle) Goantine, fiiu a Terico; De Padule (Paule) Maria, fiia a Terico; De Padule (Paule) Terico, sposo a Greca Pasi (126) > Ego Iohanne Mellone, priore de Bonarcadu - coiuvedi (ho unito in matrimonio) Greca Pasi, ankilla de Scu. Iorgi de Calcaria (serva di San Giorgio di Calcaria - Calcargia, villaggio distrutto - Contrate Partis Milis (vedi app. I^18), cun Terico de Paule, serbu de Sancta Maria de Norgillo, Nurgillo (Norghiddo, odierno Norbello. Contrate Partis de Guilcier). Fecerunt II fiios: Goantine et Maria. Levedi Sancta Maria de Norgillo a Goantine ( S.M di Norgillo ha preso Goantine), Sanctu Iorgi de Calcaria levedi a Maria (San Giorgio di Calcargia ha preso Maria); seguono i testes;  De Paùle Comita de Samugheo (cap. 108), testimone in una partizione di servi.

Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo è citato: De Padules Yçoccor (capp. 54/55), teste in una vendita di servitù (del servizio) al cap. 54 e direttamente interessato in una vendita al cap. 55: > comporaili (Ego Prior Arbertus de Sanctu Nichola de Trullas) ad Yçoccor de Padules .II. dies (due giorni - la settimana - di servizio) in Iusta Manca, fiia de Gosantine Manca, e deibili ( gli diedi in cambio) .II. sollos de labore (due soldi - aurei - di "grano"). Testes.

Nel testo del Fara: Ioannis Francisci Farae - In Sardiniae Chorographiam - sono citati i diversi centri abitati, di cui si è su parlato e gli stagni: Pauli - ficus (così veniva chiamato lo stagno di Sassu, prosciugato durante le fasi di Bonifica della Piana di Terralba - vedi nel Web Arborea e l'Arboreino "La bonifica della Piana di Terralba" di A. Michele Angioni); Pauli Maioris vicino a quello di Santa Giusta.

Nel contemporaneo citiamo professor Giulio Paulis, illustre studioso di glottologia e della Lingua Sarda, docente di glottologia e di linguistica sarda, nonché preside della Facoltà di Lettere e Filosofia all'Università degli Studi di Cagliari (vedi nel Web: Giulio Paulis). (* Il sottoscritto ha avuto professor Antonio Sanna come docente di "linguistica sarda"; vedi nel Web Professor Antonio Sanna Glottologo).

Attualmente il cognome Paùlis è presente in 54 Comuni italiani, di cui 31 in Sardegna: Quartu S. E. 155, Sestu 45, Iglesias 36, Cagliari 29, etc.

Il cognome De Pàulis, presente in 99 Comuni della Penisola, non presente in Sardegna, ha significato ed etimologia assolutamente diversi dal Paùlis sardo: De Pàulis deriva infatti dal nome Paulus.

 

 

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