Petta; Petza; Pezza

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Pubblicato Martedì, 21 Ottobre 2014 07:38
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PETTA; PETZA; PEZZA:

sa petza in campidanese, sa petta in logudorese è generalmente la carne di animale, mentre la carne umana è detta carre o carri.

Qui in Campidano diciamo comunque, sa petza de cristianu, per la carne umana. La voce deriva da “pettia”, che originariamente significava un pezzo di carne, poi anche pezza o pezzo d’altro, di panno ad esempio. Le cosiddette pezze da piedi anche in sardo le chiamiamo petzas de peis. 

Sa petza è anche una moneta medioevale corrispondente a due denari, pertanto “mesu petza” designava il valore del denaro.

Come cognome troviamo la voce nei documenti medioevali della Sardegna, nelle diverse varianti. Tra i firmatari della Pace di Eleonora d’Arborea, LPDE, del 1388, sono nominati: Pec¢a Petrus, de Aristanni, Oristano (vedi app. I^ 1); Peças Margiano, ville Selluri, Sanluri, Seddori (vedi app. I^29). Sempre nel testo di P. Tola, il CDS, al volume II°, relativamente all’anno 1410 31 marzo, nel novero dei 557 homines di Oristano, i quali prestarono giuramento di fedeltà al re aragonese, in nome e per conto di Leonardo Cubello, è nominato anche Francisco Petza (vedi app. III^ anno 1410 31 marzo).

Nella variante peza lo troviamo nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, CSMB, XI°, XIII° secolo, al capitolo 29, è nominato Peza Iohanne, coinvolto come testimone in uno scambio di servi: > cambiarus custos serbos  in pare cun donnu Iohanne priore de Bauladu. Ego Arriglu (o Arrigu priore de Sancta Maria de Bonarcadu) levai pro Sanctu Georgii su ladus (la metà del servizio) de Arzocco Ladu et ipse levait pro Sanctu Gregorii su ladu de Trogodori Porcu, etc. Tra i testes figura appunto Iohanne Peza. Al capitolo 107, sempre del CSMB, troviamo Peza Goantine, testimone in una compera di terre (Ego Domesticus priore de Bonarcado): > comporei (ho comprato) a Comida Capay binia (una vigna) c’aviat in sa binia mea de Calcaria, etc. etc.

Nel Condaghe di San Pietro di Silki, CSPS, XI°, XIII°, troviamo la voce “petha” al capitolo 212, in un acquisto di terre: > comporaili ( sottinteso, Ego Massimilla Apatissa de scu. Petru de Silki) a Forasticu Bakillu sa terra de su planu dessu lacu secatu, tenende assa de Petru (confinante con la terra di…) de Capriles Longu; et ego deindeli .II. bardones de petha porkina ( due porzioni – non sappiamo esattamente a quanto corrisponda un “bardone” - di carne di porco, il bardone (in logudorese) è la corteccia della quercia da sughero. Forse, ma è solo una supposizione, bardone corrisponde al tanto di carne che ci può stare in una più o meno grossa corteccia di sughero: * [Ricordiamo che dalla corteccia della quercia, cioè dal sughero, i sardi ricavavano molti contenitori, di diverse dimensioni, per misurare soprattutto  le granaglie, ma anche le fave, i piselli, le mandorle, etc. Noi pensiamo che "misurassero" anche la carne, porkina, berbekina, etc. con appositi contenitori di sughero]), .II. moios d’orju (due moggi d’orzo), et .I. de petha berbekina (ed una porzione di carne di pecora) in s’annu dessu famini (nell’anno della fame).

Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo la voce, nelle varianti “peça e petha”, è citata diverse volte (ai capitoli 26, 73, 75, 98, 137 etc.: “pethas” (al plurale) solitamente designa l’animale intero ( dal – Il condaghe di San Nicola di Trullas - a cura di Paolo Merci).

Attualmente il cognome Petta è presente in 178 Comuni italiani, di cui 8 in Sardegna: Olbia 176, Nuoro 6, Santa Teresa di Gallura 4, etc.

Il cognome Petza è presente in 29 Comuni d’Italia, di cui 18 in Sardegna: san Gavino 8, Tertenia 7, Asuni 7, Domusnovas 6, etc.

Il cognome Pezza è presente in 233 Comuni italiani di cui 3 in Sardegna: Serramanna 12, Olbia 6, Iglesias 5. 

 

 

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