PILITTU; PILLITTU; PILLITU:
Pillitu, significato ed etimologia: il Wagner nel D.E.S. per la voce pilittu, suggerisce (centrale e logudorese) "solco vallivo scosceso e selvoso"; termine geografico; etimologia?
In latino troviamo la voce pellitus = rivestito di pelli.
Nelle storie di Polibio - libro III - 96 -7 e segg. e nelle storie di Tito Livio - ab Urbe condita - libri XXI° e XXIII° si parla degli avvenimenti sardi del 215 a.C., della rivolta del sardo punico Amsicora e dei Sardi Pelliti contro Roma e della gravissima sconfitta subita dai sardo punici. Gli storici latini puntualizzano che la battaglia avvenne alla confluenza tra due fiumi e si tratta per certo del Rio Flumineddu e Rio Mannu ed esattamente tra i due centri abitati attuali di San Sperate e Villasor.
I sardi Pelliti, rivestiti di pelli, erano gli abitatori della montagna, secondo alcuni storici. Per noi, i sardi Pelliti, oltre agli abitatori delle montagne, erano anche gli abitanti della Piana del Campidano, allevatori di pecore e capre e rivestiti di pelli, di mastruca appunto = veste di pelle di pecora o di capra, che oggi in Campidano chiamiamo "sa 'est''e pèddi" = il vestito di pelle.
I pelliti menzionati nei suddetti testi latini erano quindi pastori del Campidano, non della Barbagia. Amsicora, grosso proprietario terriero di Cagliari, sardo punico, ben deciso a difendere la Sardegna dagli assalti delle legioni romane, trovò i suoi alleati tra gli agricoltori ed allevatori della Piana del Campidano, cioè degli abitanti dei centri abitati non lontani da Caralis. Ed è proprio in questi centri che oggi segna le più numerose presenze il cognome Pillittu: San Sperate, Serramanna, Uta, Villasor, Villamassargia, Selargius, etc.
Il fatto che oggi nelle montagne della Barbagia si possano ancora vedere i pastori con la mastruca, sa est''e pèddi, non ci impedisce assolutamente di pensare che oltre 2000 anni fa, anche i pastori del Campidano avessero sa est''e pèddi. Addirittura alcuni pastori di Gonnosfanadiga, Arbus, Villacidro, Fluminimaggiore, Guspini etc. usano ancora oggi sa est''e pèddi, la mastruca, il vestito di pelle di pecora o di capra.
Siamo certi, quindi, che il cognome Pillittu derivi da Pellitus = vestito con pelli, di mastruca " sa èst' 'e pèddi".
*** Nella Sardegna centro meridionale "su pillittu" è una delle tante voci per indicare la natura femminile.
Per quanto riguarda i cognomi, il primo è presente in 5 Comuni della Sardegna: Villamassargia 18, Villasor 3, etc.
il secondo è presente in 19 Comuni italiani, di cui 12 in Sardegna: San Sperate 53, Serramanna 18, Uta 12, Villasor 9, etc.
Il terzo è presente in 41 Comuni italiani, di cui 15 in Sardegna: Villasor 107, Serramanna 93, Uta 47, etc.
Nella storia contemporanea ricordiamo Pillito Giovanni (Cagliari 1834 – 1898): uno dei falsificatori delle “Carte d’Arborea”. Date le sue conoscenze fu incaricato della Direzione dell’Archivio di Cagliari. Si può senza dubbio dire che fu uno dei migliori archivisti sardi. Meritò pertanto la stima del mondo della cultura del suo tempo. Di lui ci rimane l’opera Dizionario del linguaggio archivistico in Sardegna. Morì in piena povertà.
Altro personaggio da ricordare è Pillito Ignazio, padre di Giovanni (Oristano 1806, Cagliari 1895), notaio. Nel 1869 fu nominato direttore dell'Archivio di Stato di Cagliari. Per primo nella storia della Sardegna organizzò un corso biennale di Paleografia. Etc. (Di. Sto. Sa. di F. C. Casula).
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