Crasta

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Pubblicato Sabato, 30 Agosto 2014 09:57
Scritto da Super User
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CRASTA:

abba (acqua) cràsta: è il liquido residuo della frangitura e spremitura delle olive. In centro Sardegna (Nuoro) lo chiamano, s'abba 'e cràstu. Secondo lo studioso Massimo Pittau deriva dal latino castrum, inteso come pietra, sasso, granito. In riferimento alla macina o mola di pietra granitica. Questa ipotesi non convince il Wagner (M. L. Wagner D. E. S.), che opta per il vocabolo latino crassus = grasso, sporco, oleoso.

Il nostro parere si discosta un po’ dalla prima ipotesi ed è lontano dalla seconda. > Sappiamo che i monaci bizantini, non solo importarono molti innesti di ulivi, ma introdussero in Sardegna tecniche avanzate per ottenere l'olio dalle olive e dai lentischi. Riteniamo che il termine cràsta sia arrivato con loro e derivi dal greco κλάω (clào) = frangere, spezzare, il cui aggettivo verbale è κλαστόσ (clastòs). È ben vero che la frantumazione avviene con la pietra (il granito), ma tra castrum  e clastòs passa una bella differenza!  

Crasta può inoltre derivare dal verbo crastare – crastai, dall’italiano castrare (con metatesi). Non lo ritroviamo nelle carte antiche come cognome, ma esistono ancora i ruderi (in agro di Monti) del castello di Crasta, che però è la trascrizione (con metatesi) di Castra (vedi  i cognomi Castra o Castro).

Attualmente il cognome Crasta,  è presente in 36 Comuni italiani, di cui 11/377 in Sardegna: Berchidda 62, Sassari 12, Cagliari 11, Nule 9, Olbia 6, Pattàda 6, etc. Nel Continente è Napoli ad avere il maggior numero con 49 Crasta, non di provenienza sarda, pertanto con etimologia e significato probabilmente diversi da quelli citati. Infatti crasta (metatesi ar > ra) (anche per la lingua sarda) potrebbe derivare dal verbo italiano castrare sinonimo di evirare.

 

 

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