GARZIA; GARSIA; GARCIA:
sa gardzìa in lingua sarda, in tutte le sue varianti è la mimosa (acacia farnesiana), altrimenti detta gaggìa d'Egitto; in greco ακακία (acachìa).
Anche nel Salento (Lecce) la garzìa è l'acacia farnesiana. Sia nella lingua sarda che nella variante salentina c'è la presenza di una "r" inorganica.
Il cognome, GARCIA, è il più diffuso in Spagna e tra i più diffusi in Sud America ed anche negli Usa.
Anche lo spagnolo presenta la "r" inorganica, è pertanto probabile e storicamente attendibile ( vedi più avanti le note storiche) che la voce sia arrivata dalla Spagna anche come cognome, almeno per quanto riguarda l'Italia meridionale e la Sardegna. È inoltre presumibile che il cognome nel centro nord dell'Italia sia arrivato dal Sud, se non direttamente dalla Spagna.
Troviamo il cognome anche nei documenti antichi della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora LPDE, del 1388 figura un certo, Garcìe Benedictus, ville Algueri, odierno Alghero, ( vedi app. I^26).
Sempre tra i firmatari della Pace di Eleonora (1388) è presente Carsìa Anthonius, ville Sasseri, Sassari, (vedi app. I^27).
Nella storia della Sardegna medioevale ricordiamo: Garcìa Fernandez, Giovanni - spagnolo - Nominato "fiscal" del tribunale del Santo Uffizio, per il regno di Sardegna nel 1657. Ebbe poi l'incarico di Inquisitore nel luglio del1660: nello stesso anno morì a Sassari.
Garcìa fra' Giovanni, abate del monastero cirtecense di Santa Maria Rueda, diocesi di Saragozza; nominato nel 1467 vescovo di Santa Giusta, diocesi oggi scomparsa, che tenne per 10 anni.
Garcìa Paolo, di origine spagnola, nominato Inquisitore per il regno di Sardegna, nel 1600. Non sappiamo se effettivamente venne nell'isola (Di. Sto. Sa. di F. C. Casula).
Garsìa fra' Giovanni, vescovo dal 1496 al 1501 della Diocesi, oggi scomparsa di Castra nel regno di Sardegna. Era monaco benedettino del monastero di San Fluvià in Catalogna.
Garsìa fra' Giovanni, vescovo dal 1439 al 1444 della diocesi di Ales, allora di Usellus - Ales, oggi di Ales - Terralba, nel regno catalano - aragonese di Sardegna, frate domenicano di Saragozza.
Garsìa Pietro, vescovo della diocesi di Usellus - Ales, dal 1484 al 1490, spagnolo di Valenza (Di. Sto. Sa di F. C. Casula).
Garzìa Fuliadu, personaggio delle "False Carte di Arborea", Donnu della corte Oristanese e capo della congiura preparata contro il giudice Ugone III.
Garzìa Gerolamo, eletto vescovo della Diocesi di Bosa nel 1588 da papa Sisto V° . Prima di sbarcare in Sardegna la nave sulla quale viaggiava, naufragò: il suo corpo fu ritrovato in una delle spiagge della Nurra. Fu sepolto con tutti gli onori a Sassari, dietro ordine dell'arciprete Giovanni Francesco Fara (storico della Sardegna, autore del "in Sardiniae Chorographiam" e del "De Rebus Sardois": opera alla quale facciamo spesso riferimento in questa nostra indagine - vedi bibliografia -).
Garzia fra', eletto vescovo della diocesi di Sulcis (oggi Iglesias - Tratalìas), nel 1447, frate francescano, di origine spagnola.
Attualmente il cognome Garzia è presente in 232 Cpmuni italiani, di cui 6 in Sardegna: Cagliari 40, Quartu 20, Bosa 5, Assemini 3. Nella penisola è la provincia di Lecce, appunto nel Salento, quella in cui ha maggior diffusione il cognome.
Il cognome Garsìa è presente in 39 Comuni italiani, assente in Sardegna.
Il cognome Garcìa è presente in 91 Comuni italiani, assente in Sardegna.
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