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ZZRIME del Campidano-n

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Rime del Campidano

TRILOGIA DEL BUON UMORE: tre sonetti

                       

Due fratelli ed un piccolo cappone

                        ---

Trovato avean un piccolo cappone

due fratelli e venne loro in mente

di farlo arrosto, per la colazione:

“Ben poco è per due- fece un parente

 

all’altro –provando la porzione-

andiamo a riposar immantinente,

chi di noi il miglior sogno compone

si mangerà l’arrosto interamente”!

 

“Ho visto – cominciò il primo al risveglio –

gli angeli del ciel portarmi su…su,

 per certo non si può sognare meglio”!

 

“Orben – l’altro soggiunse –quando quaggiù

Capii che non saresti più tornato,

l’intero pollo io mi son mangiato”!

                        II°

Un barrocciaio, un frate, un asinello…

                        ---

Un barrocciaio per caso un bel mattino

Diede un passaggio a un frate cappuccino:

“Salite, frate, chè, se ciò vi aggrada,

faremo insieme il tratto di strada”!

 

Ogni tanto però, lungo il cammino,

un “rombo” uscìa dal retro del ciucchino:

“Verga di frate, in culo ti vada,

ripetea l’uom, chè il vizio ti cada”!

 

Chiede il frate:” Buon uomo, quando al vento

il povero asinel, getta dal ventre

l’aria superflua, i frati del convento

 

voi citate”? “Si – fa l’uomo, mentre

quando a un frate esce suon dal “buco”

io gli rispondo…” Verga di ciuco”! 

                        III°

I due missionari

            ---

Andar dovevan alla mission lontana

Un prete ed una suora, in pien deserto;

a dorso di cammel. Per la caldana

si tolser gli indumenti e, certo,

 

poiché sorgente non c’era né fontana,

il povero animal, anche se esperto,

stramazzò ed il prete, “cosa strana”

sbirciava della suora lo “scoperto”!

 

“Natura morta è questa, reverendo”!

Diss’ella allor, ma egli il “suo” mostrando:

“Con questo “coso” io la vita rendo”!

 

“Orbene, quel miracoloso “brando”,

nel buco del cammel, se siete saggio,

or l’infilate, e riprendiamo il viaggio”!!!

 

> Nci bolit fìsciu unu pagu de arrìsu,

poita ca: “Nascèus prangendi;

bivèus de unu prantu a s’ateru;

in prantu si sèrrat sa vida nosta”! <

> Abbiamo ogni tanto bisogno di ridere,

perché: “Veniamo al mondo piangendo;

viviamo da un pianto all’altro;

nel pianto si chiude la nostra vita”! <

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