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Nocca; Nocco

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NOCCA; NOCCO:

Nocca (di Ettore Rossoni): "Ha qualche piccolo ceppo nel Lazio, a Roma e Nettuno nel romano ed a Latina e Gaeta nel latinense, uno a Napoli ed uno a Corato nel barese, Nocchi è specifico della zona dell'Italia centrale che comprende la Toscana, in particolare il livornese, il pisano ed il senese, il perugino, il viterbese ed il romano; Nocco ha un ceppo romano, uno in Puglia, nel barese, brindisino, tarentino e soprattutto leccese ed uno in Sardegna; in particolare nel cagliaritano e nel nuorese, dove potrebbe derivare da un'alterazione del nome ebraico Enoch, questi cognomi potrebbero derivare da soprannomi di origine longobarda generati dal termine nok (cima, testa), o in alcuni casi dal termine provenzale noc (rio, corso d'acqua), ma può anche trattarsi, soprattutto per Nocchi di forme aferetiche del cognome Bernocchi (vedi BERNOCCHI)".

Iintegrazioni fornite da Giovanni Vezzelli: "Nocca è cognome lucano presente a Marsico Nuovo, anche napoletano ed a Taranto. Significato: 'nocca', 'fiocco'. Fonte: Rohlfs, Cognomi lucani.

NOCCO: è presente in 155 Comuni italiani, di cui 36 in Sardegna: Meana Sardo 40, Sant’Antioco 36, etc. Nella penisola ha il ceppo più consistente a Martano (Lecce), con 186.

Nocco non sembra sardo; si potrebbe fare un accostamento con verbo nòkere = nuocere, ma si tratta di ipotesi poco consistente; mentre sembra più accettabile la proposta di Ettore Rossoni; o si potrebbe pensare al toscano nocco o nocchio, il nome antico del giunco da stuoie, pensando anche a questo tipo di giaciglio, usato in Sardegna sino a poco tempo fa nelle case dei poveri, e tuttora presente negli ovili dei pastori e dei caprai delle zone montane.

Il cognome è presente, anche se in maniera sporadica, nelle carte medioevali della Sardegna. Tra i firmatari della Petizione di Pace di Eleonora d’Arborea, troviamo: Nocho (de) Sthefano, jurato (guardia giurata, collaboratore del majore = sindaco) ville Gemussi: villaggio scomparso, detto anche Gamussi o Genusi, in agro di Simala. Appartenne alla Curadorìa o Parte Montis o Montangia, nel regno giudicale di Arborea (vedi app. I^19).

Sempre nella storia medioevale è nominato Nocco Tabernarius, personaggio della Sardegna Pisana (periodo dal 1258 al 1324, durante il quale Pisa possedeva il Cagliaritano e la Gallura), figlio di Bertino Nocco. Ricoprì l’incarico di canovario della Canova del pane per la Repubblica di Pisa e per Villa di Chiesa (Iglesias). Sempre nel Codice Diplomatico di Villa di Chiesa, relativamente al secolo XIV, per l’anno 1325 19 Marzo (Archivio di Stato in Pisa), al par. 91 è nominata Maria Nocco: > Et unum totum et integrum petium terre cum domo terrestri, positum in suprascripta Villa Ecclesie, in loco dicto “Ruga de Sardis”; quod tenet unum caput in ipsa Ruga, que est via publica , aliud caput in Cortilia Landi de Chirta, latus unum in terra et domo domine Marie Nocchi. Etc. Sempre nel Codex Diplomaticus Ecclesiensis (o Villae Ecclesiarum ), relativamente al secolo XVII – Execusio provisionis regie Ptrocurasionis, Vuy a II de maig 1643 Isglesias (2 maggio 1643): Testes son: Juani Cani, Frigadu de Sutadà, y mestre Nicolau Noco, sabater (sabattéri = calzolaio), de Isglesias abitator.

 

 

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