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Ruda; Rudas

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RUDA; RUDAS:

Ruda (di Ettore Rosoni) “è decisamente sardo, di Thiesi e Sassari nel sassarese con un ceppo anche a Cagliari, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo ruda (scoria, ma anche ruta, l'insalatina fetida)”. Ruda è presente in 33 Comuni italiani, di cui 13 in Sardegna: Thiesi 56, Sassari 45, Cagliari 24, etc. Rudas è presente in 18 Comuni italiani, di cui 8 in Sardegna: Laerru 24, P. Torres 15, Sassari 12, etc. In lingua sarda il termine ruda corrisponde all’italiano ruta, ma viene dal latino ruta > ruta graveolens. In centro Sardegna abbiamo orrùda, in Campidano arrùda. Ruda o Rudas è il nome di un villaggio scomparso. Non si sa molto di questo centro abitato di ubicazione sconosciuta (del territorio di Alghero, secondo il Canonico Giovanni Spano). In un inventario del XIV° secolo risulta inserito nella Curadorìa del Meylogu (vedi app. I^17), del regno giudicale di Torres. Da tale inventario, del 1349, che conteneva i possedimenti e le ville appartenenti ai Doria, risulta che Ruda era tra le 48 ville possedute da Damiano Doria. Verso la fine del secolo il paese risulta abbandonato.

Il cognome è presente nei documenti medioevali della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora d’Arborea, LPDE del 1388 sono nominati: Ruda (de) Comita, ville Sasseri, Sassari (vedi app. I^27); Ruda (de) Nicolao, ville Gulsei, Gulsei, villaggio distrutto. Curatorie de Anella (vedi app. I^10). Nel Condaghe di San Pietro di Silki, CSPS, XI°, XIII° secolo, al capitolo 363 è nominato Ithoccor de Ruta, in una donazione (postura) alla chiesa di Sancta Julia: > posit Petru Contena a sca. Julia, ad hora de morte, su latus (la metà) dessa terra sua de Via Alba, tenende (confinante) assa domestica de sca. Julia. Testes: su prebiteru donnu Forasticu ki li levait penitentia ( ultima confessione ed assoluzione), et Gosantine Iscarpa su prebiteru ki fuit filiu suo, et Gunnari Contena , su atteru filiu et Ithoccor de Ruta etc.

Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo, al capitolo 65, è documentato Dorgotori de Ruta, Testimone in una donazione al monastero: > Positince (ha donato) iudice Gunnari de Laccon a sanctu Nichola secatura de guda (si tratta di terre tagliate – secate – ai beni demaniali) in sa padule de Gorare, etc. tra i Testes della donazione c’è anche Dorgotori de Ruta o Ruda. > De Ruta, anche qui, come nel precedente, indica con evidenza la provenienza dalla villa di Ruta o Ruda, a conferma di quanto detto prima.

 

 

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