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Sesti; Sestu

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SESTI; SESTU:

Sesti  (di Ettore Rossoni): “Ha un ceppo lombardo, uno toscano nel fiorentino ed aretino, ed uno calabro nel cosentino; Sestini è tipicamente toscano dell'area coperta dalle province di Firenze , Arezzo e Siena; Sestino, assolutamente rarissimo, parrebbe pugliese; Sesto ha un ceppo lombardo, uno toscano, uno romano, uno napoletano, uno nel catanzarese ed uno nel siracusano; Sestu, tipicamente sardo, è tipico del sud dell'isola, di Muravera, San Vito e Cagliari nel cagliaritano e di Iglesias. Potrebbero derivare direttamente o tramite ipocoristici dal praenomen latino  Sextus,  Sextius, o anche dall'equivalente nome italiano Sesto, spesso attribuito al proprio sesto figlio; come è pure possibile che discendano da toponimi come ad esempio Sestino nell'aretino, o uno dei tanti paesi contenenti la radice Sesto, come a puro titolo di esempio Sesto San Giovanni nel milanese, o Sestu nel cagliaritano, si tratta però soprattutto di cognominizzazioni derivanti dal nome del capostipite.

SESTU: è presente in 50 Comuni italiani, di cui 18 in Sardegna: Muravera 50, San Vito 44, Cagliari 30, etc.

Sestu è il nome di un centro abitato sito nelle vicinanze di Cagliari. Ha origini romane: Ab Sextum Lapidem; era una Mansio (stazione) distante sei miglia romane da Caralis. In periodo medioevale appartenne alla Curadoria di Campidano nel Regno Giudicale di Carali. Dal 1258 al 1324 fece parte del territorio cagliaritano - pisano, poi del Regno Catalano Aragonese di Sardegna. etc. etc. 

A metà del secolo scorso era un paesino di poco oltre i 5.000 abitanti, oggi (2016) ha superato i 20.000 abitanti ed è in continua crescita demografica. 

Il cognome Sestu deriva molto probabilmente dall'antico abitato (villa, bidda) e nelle carte antiche il cognome è preceduto da de, ad indicare la provenienza. Infatti, pur in maniera sporadica, lo ritroviamo nelle carte medioevali della Sardegna. Tra i sottoscrittori della Pace di Eleonora d’Arborea, LPDE del 1388, è nominato, de Sextu Xpofolo, jurato ville Almos, villaggio distrutto della Curadorìa o Partis de Montibus (vedi app. I^19). Sempre nel testo di P. Tola, al vol. II°, relativamente all’anno 1410 31 marzo, nel novero dei 557 homines oristanesi, che giurarono fedeltà al re aragonese, in nome e per conto di Leonardo Cubello, c’è anche De Sestu Mateo (vedi app. III^ anno 1410 31 marzo).

 

 

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