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Pisana; Pisani; Pisano; Pisanu

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PISANA; PISANI; PISANO; PISANU:

Pisani e Pisano sono cognomi diffusi in tutta Italia;

Pisana è proprio delle province di Ragusa e Siracusa;  

Pisanu è specifico della Sardegna, anche se lo ritroviamo in circa 100 Comuni della penisola, con maggior frequenza nel centro nord.

Pisana, Pisani, Pisano e Pisanu significano provenienti da Pisa.

La cosiddetta dominazione pisana in Sardegna (Di. Sto. Sa. di F. C. Casula), limitata al territorio della Sardegna centro meridionale e alla Gallura, durò in tutto 66 anni, dal 1258 al 1324: comprendeva ben 89 Comuni sardi, della Sardegna centro sud, tra i quali i più importanti erano: Cagliari, Domusnovas, Iglesias, Lanusei, Mandas, Sanluri, Senorbì, Tortolì, Villacidro, Villasor, etc. e 30 Comuni del centro nord dell’isola, tra cui i più importanti erano: Arzachena, Dorgali, Olbia. Oliena, Orosei, Palau, Santa Teresa, Siniscola, etc.

Il Comune di Pisa incassava dai suoi possedimenti sardi 90 mila fiorini d’oro l’anno (*): 70 mila dall’area Cagliaritana, 20 mila dall’area gallurese.

(*N.d.R)  E’ difficile dare oggi il giusto valore al “fiorino d’oro” del XIII° e XIV° secolo, ma possiamo tentare un confronto con la lira sarda medioevale, più volte citata nella Carta de Logu di Arborea, documento del 1384. Il confronto è possibile poiché molti studiosi danno al fiorino lo stesso valore della lira sarda aurea medioevale. Al capitolo XCI (91) della Carta de Logu – dessos lieros de cavallu chi sunt tenudos a sa Corti, chi deppiant tenni Cavallos maschios, chi bagiant dae liras deghi ‘nsus (segue)  - dei cavalieri “volontari” che sono tenuti alla Corte, che debbano avere cavalli maschi, che valgano da lire dieci in su, - e totu s’armadura chi bisongiat ad homini de cavallu assa Sardisca - e tutta l’armatura che serve al cavaliere armato alla maniera sarda. Da dieci lire in su, quindi era valutato un buon cavallo maschio addestrato e preparato alla guerra. A detta degli esperti allevatori di cavalli, questa cifra potrebbe essere tradotta oggi in circa 5 mila Euro, cioè 10 milioni di vecchie lire. Era quindi la somma  di  45 milioni di EURO (circa 90 miliardi di lire) che gli 89 Comuni del cagliaritano ed i 30 Comuni del centro nord Sardegna, versavano annualmente alle casse del Comune di Pisa: e questo per ben 66 anni!

Arrivarono poi gli spagnoli, che dominarono la Sardegna per 381 anni. Il primo sovrano del Regno catalano aragonese di Sardegna, fu Giacomo II “il Giusto”, 1° re di Sardegna, dal 1324; l’ultimo re (spagnolo) di Sardegna(15°), fu Filippo IV, dal 1701 al 1705. Per definire la “magnanimità” dei re spagnoli nei confronti del Popolo Sardo, non ci bastano i numeri!!! N d R. La nota vuole semplicemente evidenziare quanto la Sardegna sia stata amata e rispettata dai suoi dominatori, che definire “Volgari Ladroni” è troppo poco!

Il cognome, nelle sue varie uscite, è copiosamente presente nelle carte antiche della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE, del 1388, figurano : Pisani Joanne – de Bosa (vedi app. I^2); Pisano Barono, majore ville Masudas,  Masudas, odierno Masullas; Masuddas. Partis de Montibus (vedi app. I^19); Pisano Franciscus – de Aristanni,  Oristano (vedi app. I^1); Pisano Joanne, jurato ville Layrru, Layrru, odierno Laerru - Contrate de Anglona- Chiaramonte vedi app. I^13); Pisano Petro, jurato ville Chelemale,  Chelemale, odierno Cheremule. Contrate Caputabas (vedi app. I^20); Pisano Petro, jurato ville Sarule,  Sarule, odierna Sarule. Curatorie Dore (vedi app. I^12); Pisano Petro, ville Nuruci, Nuruci, odierno Nureci (Laconi…Contrate Partis Alença, vedi app. I^14); Pisano Salvatore, jurato ville Sarule; Pisanu – De Suergiu Petro, ville Ecclesiarum, Villa Ecclesiarum, odierno Iglesias (vedi app. I^28); Pisanu Antiocho, ville Selluri, Selluri – Sedduri – Seddori: odierno Sanluri (vedi app. I^29); Pisanu Baldo, ville Ecclesiarum; Pisanu Joanne, jurato ville Orani, Orani, odierna Orani. Curatorie Dore; Pisanu Joanne, ville Illorai,  Illorai, villaggio attuale. Curatorie de Anella (vedi app. I^10); Pisanu Joannes, ville Sasseri, Sasseri, Sassari (vedi app. I^27); Pisanu Laurencius, ville Sasseri; Pisanu Marchiono, ville Ecclesiarum; Pisanu Petro, ville Ecclesiarum. Sempre nel testo di Pasquale Tola, CDS, al volume secondo, relativamente all’anno 1410 30 marzo, nel novero dei notabili oristanesi, che giurano fedeltà al re aragonese, ci sono anche Pisanu Franciscus e Pisanu Iohanne;  (vedi app. III^ anno 1410- 30 marzo); sempre per l’anno 1410 31 marzo, fra i 557 homines oristanesi, che giurano fedeltà al re aragonese, in nome e per conto di Leonardo Cubello, ci sono anche Pisano Juliano e Pisanus Gerardus;   (vedi app. III^ anno 1410 – 31 marzo).

Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, CSMB, XI°, XIII° secolo, sono citate 8 persone con tale cognome, tra le quali ricordiamo: Pisana Elena, al capitolo 29, in uno scambio di servi: > Cambiarus custos serbos in pare cun donnu Iohanne, priore de Bauladu (lo scambio di servi è tra il monastero di Santa Maria e quello di Bauladu)…et Alene Pisana, ki est ankilla de sanctu Georgii intrea (interamente, per l’intero servizio) et etc. Pisanu Petru, più volte citato (ai capp. 9, 28, 96, 120, 172, 216 – per lo più come testimone in liti – kertu - o di scambi di servitù – cambiarus-), mandatore de clesia ( rappresentante giudiziale della chiesa). Pisanu Petru, mandatore de rennu (incaricato delle ambasciate e delle citazioni regie), è citato  ai capitoli 28 e 120. al 120, come testimone in una donazione alla chiesa: > Posit (ha donato) Goantine Mellone sa binia (la vigna) ad Sancta Maria de Bonarcadu…pro s’anima sua et issa ki appit de fundamentu et issa ki appit de comporu cun sa muiere Caterina (quella sua e quella comprata con la moglie Caterina) ad boluntade bona de pare ( per volontà di tutti e due). Fra i testes c’è Pisanu Petru, mandatore de rennu. Al capitolo 72, sempre del CSMB, c’è Vera Pisana, serva “latus, latus”, metà della chiesa di S. Maria, metà del giudice ( si tratta di Barisone I re di Arborea – seconda metà del XII secolo, poiché al cap. 71 è citata donna Algabursa regina di Arborea e moglie di Barisone I, ma non ne abbiamo la certezza poiché non sempre i capitoli dei Condaghi sono messi in ordine cronologico).

Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo, sono citati: al capitolo 163, Pisana, serva nella “domo” di Olvesa (in una spartizione di servi): > levatine Gosantine d’Athen sa parçone dessa connàta (la parte spettante alla cognata) > et remanserun in comune > et duas dies (due giorni di servizio la settimana) de Pisana; ai capitoli 65  e80 è citato un certo Pisanu, maiore d’escolca (comandante del corpo di guardia dei confini), teste in una donazione di terra, da parte del giudice Gunnari alla chiesa di San Nicola( si tratta di Gunnari iudice di Torres dal 1127 al 1147, anno in cui recandosi in Terra Santa, in pellegrinaggio, lasciava il giudicato al figlio Barusone: > Ego torrainde verbu a iudice Gunnari, cando andavat a Ierusale (cap. 270.). Al capitolo 153, sempre del CSNT, sono citati sos Pisanos: > Ego Petrus prior ponio intu condace …li las derunt sas terras prossa larga ki fecerunt assos Pisanos…(“non si capisce bene se si tratti in questo caso di un etnico o di un cognome, cioè della famiglia dei Pisanii.

Sempre per la storia medioevale a Dolianova (prov. di Cagliari) è sepolta, nella chiesa di San Pantaleo, cattedrale della diocesi di Dolia nel regno giudicale di Càlari, Pisana Maria (forse una Visconti), morta nel 1170 all’età di 16 anni e 3 mesi (sic). Quello che appare chiaramente è che i Pisana, Pisano, Pisanu, Pisanos etc. erano presenti in Sardegna, almeno come cognomi, molto prima dell’inizio della Dominazione Pisana in Sardegna (Di.Sto.Sa. di G. C. Casula).

Nel Condaghe di San Pietro di Silki, CSPS, XI°, XIII° secolo, al capitolo 434 è nominato Comita Pisanu, coinvolto come testimone in un acquisto (comporu): > Comporaili (Ego appatissa Tedora de Silchi, etc.) a donna Maria de Gunale Casta sa lintha (striscia di terra) de Therelis qui fuit inter toctas tres linthas de clesia a manca de Via Turresa (per Torres), in co falamus (andiamo, si va) ad Mascar, in co essit sa lintha derecta, etc. tra i testes ci sono Comita Pisanu e donnu Comita de Serra, l’amministratore (maiore). Sempre nel CSPS, al cap. 147, troviamo nominati sos Pisanos in un kertu (lite) per il possesso della servitù: > Kertait Bosovekesu de Laccon Malkidu cun Petru de Sune su de Thathari, fiiu de Romanu Tussia, pross'ankilla sua d'intro, ki li furarat e benderilla (che gli ha rubato e l'ha venduta ) a sos Pisanos, etc.

Nel Codice Diplomatico di Villa di Chiesa, oltre a quelli su citati come sottoscrittori della Petizione di Pace di Eleonora del 1388, sono nominati : Pisano Gianantonio per l’anno 1628 ( XVII  IX  36) e Pisano Giuliano Antioco per l’anno 1639 ( XVII  XVIII  2).

Nel presente citiamo Pisanu Giuseppe, noto Bebbe, politico. Deputato al Parlamento col gruppo Forza Italia. Nato a Ittiri nel 1937 e laureato in Scienze Agrarie. Ha iniziato la sua carriera politica tra le fila della Democrazia Cristiana (DC). Fu eletto deputato per la prima volta nel 1972. Nei successivi governi, Zaccagnini, Forlani, Spadolini, Fanfani, Goria e poi nei governi di Berlusconi, ha sempre ricoperto e ricopre attualmente (30 gennaio 2010 ) incarichi di rilievo.

Attualmente il cognome Pisana è presente in 90 Comuni Italiani, di cui solo 1 in Sardegna: Cagliari, con un solo nucleo familiare. Nel resto d’Italia sono le province di Ragusa e di Siracusa ad avere la frequenza più alta. Il cognome Pisano è presente in 1143 Comuni d’Italia, di cui 152/377 in Sardegna: Cagliari 739, Quartu 223, Selargius 168, Sassari 143, etc. Il cognome Pisanu è presente in 307 Comini italiani, di cui 156/377 in Sardegna: Sassari 137, Cagliari 135, Ittiri 125, Sindia 108, Nuoro 104, etc. Il cognome Pisani è presente in 994 Comuni italiani, di cui solo 4 in Sardegna: Loiri San Paolo 5, Sinnai, Capoterra ed Arzachena, con un solo nucleo familiare. 

 

 


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